Di lui, del suo passato come calciatore e del suo presente da allenatore, si sa praticamente tutto. Quello che invece non si sa, è che è un padre attento , sempre presente ed un nonno affettuoso e premuroso. Non si sa, che non c'è niente di meglio per lui, del correre dalla famiglia appena gli impegni calcistici lo permettono, ritrovarsi tutti insieme, possibilmente davanti ad una bella grigliata di carne con i due figli Davide e Matteo e non si sa che quello sguardo freddo e quasi glaciale rivolto verso il campo, è pronto a sciogliersi di fronte al sorriso dei nipotini Rebecca e Andrea.
Stiamo parlando di Andrea Mandorlini, a raccontarci di lui, è il primogenito Davide. Impercettibili sfumature, attimi di una quotidianità, fatta di normalità, di spensieratezza e di allegria descritti con l'amore di un figlio orgoglioso del proprio padre e fiero dei saldi valori che è riuscito ad acquisire grazie agli insegnamenti ricevuti. Davide, esattamente come il fratello minore Matteo, nella vita fa il calciatore, ma il calcio non è il solo amore ereditato dal padre. " Lui ha da sempre la passione per la caccia - racconta Davide - ed è un a cosa che si tramanda da generazioni nella nostra famiglia, e ci unisce. Il tempo libero molte volte lo si trascorre così, con una battuta di caccia e che ogni estate diventa per quattro o cinque giorni, un momento tutto nostro. Ricordo ancora quando mi portò con lui per la prima volta, avevo più o meno sette/otto anni ed insieme andammo in Scozia , partimmo da Ravenna, in pullman con tanti altri cacciatori, qualcosa d'indelebile, un momento insieme e di un viaggio lungo, di svago ma al tempo stesso interessante se penso a quante città abbiamo attraversato." Ci sono poi Nora, Tosca e Musetto, i tre cagnolini del mister gialloblù e che sono parte integrante di questo bel quadretto famigliare. Allenatore carismatico e dalla personalità molto forte, la schiettezza e l'affrontare le situazioni di petto, sono due caratteristiche che lo contraddistinguono anche nella vita di tutti i giorni. " Se mio padre dovessi paragonarlo ad un colore sarebbe sicuramente il rosso, colore che descrive la passionalità, quella che lui mette in tutto quello che fa, sia nel lavoro che nel quotidiano, una passione che riesce a trasmettere a chi gli è vicino e suo grande punto di forza, ma di lui ammiro anche la sua sincerità, il suo dire sempre ciò che pensa lo trovo un suo pregio , anche se questa caratteristica non a tutti può piacere".
Spesso, si è scritto e detto che è un personaggio burbero e che incute timore, ma dietro questo atteggiamento, sfoderato praticamente solo nell'ambito lavorativo, e che forse il suo ruolo anche impone, c'è in realtà un uomo assolutamente normale, gioviale, solare e che ama la compagnia, con tanti ex compagni e giocatori tutt'ora mantiene un bel rapporto, così come con la maggior parte delle persone che nell'arco della sua carriera ha avuto modo di incontrare e con cui ha avuto modo di condividerne il cammino. "A volte lo si descrive per come non è, si è detto e scritto tanto sul suo essere razzista per esempio, ma chi lo conosce bene sa che non lo è e lo testimoniano anche le amicizie che ha mantenuto in Romania anche dopo l'anno trascorso lì e con cui tutt'ora è in contatto. Quello che è sotto gli occhi di tutti è che è un grande allenatore, perché sono i fatti a dimostrarlo, ma io so che può arrivare ancora più lontano, i risultati che ottiene sul campo non mi sorprendono, ma la mia gioia più grande è vederlo con i miei due bimbi avuti dalla mia compagna Eleonora, è diventato nonno molto giovane, ma si è calato benissimo nella parte, non posso che descriverlo come un nonno stupendo, ma del resto, non poteva che essere così, visto che per me è stato ed è un grande padre"
E in queste trasferte all'estero non mancano nemmeno le risate: "Nessuno dei due se la cava bene con l'inglese, ci affidiamo sempre ai tentativi di mio padre di farsi capire e l'unica soluzione, spesso e volentieri, è tentare di spiegarsi con i gesti: un siparietto sempre molto divertente che in ogni viaggio diventa un aneddoto esilarante"
FONTE:PianetaB

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