mercoledì 22 maggio 2013

Vi racconto mio padre, l'ad della Pro Vercelli

Fabrizio è un uomo semplice, schietto e corretto. Ha fatto dell'umiltà la sua filosofia di vita, qualità fondamentale e imprescindibile per lui ,che applica nel quotidiano e mette al primo posto nella scala dei valori da trasmettere ai figli. Lui è Fabrizio Rizzi, amministratore delegato della Pro Vercelli. A raccontarci di lui è il figlio primogenito Nicolò, che con amore, orgoglio e ammirazione, ci descrive un padre speciale, capace di ripetergli ogni giorno, che la cosa fondamentale nella vita, non è apparire ma essere, capace di ricordargli sempre, che la semplicità d'animo è una ricchezza inestimabile. Tutto questo Nicolò, lo sa bene, e così ci descrive attimi di vita e momenti indelebili nella mente, istanti, immagini e piccoli flash. 


I ricordi corrono ad un derby di due stagioni fa contro il Casale, quando la neve, caduta copiosa in quei giorni, metteva a rischio una partita tanto attesa dalla città. Nicolò entra allo stadio, e la prima persona che vede in campo intenta a spalare la neve, è proprio il padre, che insieme ad altre persone, fa di tutto per rendere praticabile il terreno di gioco. "Non rimasi stupito di vedere questa scena - dice - perché so che mio padre non si tira mai indietro quando c'è da fare, ma mi colpì molto, mi sono sentito molto orgoglioso di lui in quel momento". Il calcio è una delle grandi passioni di casa Rizzi, ed è proprio questa passione, il sogno di sempre dell'amministratore delegato dei bianchi. Era il 10 maggio 2009 quando l'allora Pro Belvedere, di cui Rizzi era presidente venne promossa in Serie D: "Il ricordo più bello che ho - spiega - sono gli occhi felici di mio padre, quel giorno, quello che aveva sempre desiderato e cioè di fare calcio a livello professionistico, si era realizzato.Il sogno di una vita per lui, ed io ero lì, fiero e felice della sua felicità" . Ma ovviamente non si vive di solo calcio ed ecco che Nicolò ci rende partecipi di quello che accade quando il padre riesce a rincasare presto dall'ufficio: "E' un cuoco perfetto, ama mettersi ai fornelli e preparare dei buonissimi risotti, proprio come insegna la buona tradizione vercellese, ma anche i piatti di pesce gli riescono bene,". Solo calcio e cucina? No, perché c'è anche un papà che pur non condividendo gli stessi gusti musicali dei figli, non disdegna di ascoltare in macchina qualche pezzo di Gigi D'Agostino con il figlio di quindici anni Lorenzo. 

Nicolò vive i momenti legati al calcio, sempre al fianco del padre, era con lui nella stagione esaltante dello scorso anno, conclusasi con la promozione in cadetteria ed era al suo fianco anche in questo campionato che ha portato alla retrocessione. Nicolò ammira profondamente il padre e lo si evince dall'amore sincero e forte con cui lo descrive , sa con quanto entusiasmo vive il calcio e la Pro Vercelli ed è per questo che invita il padre e non demordere e portare avanti il progetto dirigenziale anche nella prossima stagione. Spera come tanti tifosi in una immediata risalita. Lui ha però un motivo in più per desiderarlo, perché coinciderebbe con il vedere ancora una volta l'emozione e la gioia sul viso del padre. E per un figlio non c'è niente di più importante.
FONTE:PianetaB

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